Il Garante per la privacy inglese (ICO Information Commissioner’s Office) ha aperto un’indagine sul colosso bancario, accusato di aver implementato un sistema che spia i propri dipendenti.
Tutto aveva avuto inizio nel 2017, quando alcuni addetti notarono una scatola nera sotto le loro scrivanie, scoprendo che la banca aveva installato a loro insaputa dei dispositivi di localizzazione chiamati OccupEye, i quali sono dotati di un sensore che rileva calore e movimenti per analizzare i dati sull’utilizzo dello spazio di lavoro con un elevato livello di precisione.
Dal canto suo, la banca si era difesa affermando che non stava curiosando sull’operato dei suoi dipendenti, spiegando che “i sensori non monitoravano le persone o la loro produttività, ma valutavano l’utilizzo dello spazio degli uffici”, motivando che tale tipologia di analisi era di utilità per ridurre i costi di gestione, come ad esempio quelli legati al consumo energetico.
L’utilizzo dei software di analisi incriminati sarebbe durato circa 18 mesi, fino a quando, proprio a causa delle lamentele sollevate dai dipendenti la banca aveva poi deciso di rimuoverli.
Ma gli alterchi tra Barclays ed i propri dipendenti ricominciavano poco dopo, quando nel 2019 la problematica si ripresentava di nuovo, stavolta con l’installazione di un software chiamato “Sapience”, il quale ha lo scopo di tracciare le attività che i dipendenti effettivamente svolgono durante le ore lavorative, ma che rispetterebbe la privacy degli addetti perché traccerebbe esclusivamente dati anonimizzati, almeno secondo quanto sostiene la banca.