L’ultimo studio Bain-Ecovadis mette in risalto i principali vantaggi: crescita del fatturato e maggiore soddisfazione dei dipendenti
Come sottolineiamo da tempo, i vantaggi competitivi nell’utilizzo dei criteri ESG non riguardano solo le grandi aziende ma anche le PMI.
Lo studio realizzato da Bain-Ecovadis dal titolo «L’impegno in ambito ESG crea valore?» mette in risalto proprio questo.
Il campione analizzato è composto da 100 mila aziende, l’80% delle quali non quotate.
Di seguito, i quattro punti fondamentali emersi dallo studio:
- Le aziende con maggiore presenza femminile nei team dirigenziali ottengono risultati finanziari migliori: quest’ultime registrano una crescita annua del fatturato di circa 2 punti percentuali superiore alle aziende con un tasso inferiore di quote rosa.
- Le aziende che utilizzano più energia rinnovabile hanno margini Ebitda più elevati: soprattutto nei settori ad alta intensità di carbonio, delle risorse naturali, dei trasporti e dei beni industriali.
- Le aziende che si concentrano su pratiche ESG all’interno delle loro catene di fornitura sono più redditizie: quest’ultime hanno margini da 3 a 4 punti percentuali superiori rispetto alle altre.
- Le aziende che applicano i criteri Social hanno dipendenti più soddisfatti: quest’ultime in tre anni registrano una crescita di fatturato fino a 5 punti percentuali. Avendo dipendenti soddisfatti, la produttività e la fidelizzazione aumentano, di conseguenza, l’azienda cresce più velocemente ed è più redditizia.
Questi risultati sottolineano i vantaggi che le aziende non quotate possono ottenere intensificando i propri sforzi in ambito ESG, visto che attualmente sono in ritardo rispetto alle società quotate, come specificato nello studio.
Infine, secondo la ricerca, soltanto il 35% delle grandi aziende non quotate ottiene il massimo punteggio per la gestione delle emissioni di carbonio.
C’è ancora tanta strada da fare ma, come abbiamo visto, gli sforzi premiano le aziende con risultati concreti e positivi.
