Quali sono i principali ostacoli alla leadership e quali le competenze chiave per realizzarla in azienda? Ecco cosa è emerso dall’indagine Cegos.

La leadership diffusa rappresenta un vantaggio competitivo per le aziende, tuttavia conquistarla significa sia cavalcare l’innovazione sia superare la resistenza al cambiamento. Un duplice obiettivo che la maggioranza delle aziende cerca di conseguire attuando percorsi di sviluppo dei talenti e delle key people, adottando sistemi e processi che consentono approcci più agili.

Secondo i dati della survey Leadership Spread Observatory realizzata da Cegos, indagine che ha coinvolto oltre 600 aziende tra Italia, Spagna, Svizzera, Portogallo e UK, i due principali freni alla diffusione della leadership sono l’opposizione al cambiamento e la visione gerarchica dell’organizzazione.

Il potenziamento delle competenze soft, invece, viene considerato uno step fondamentale dal 59% dei manager aziendali intervistati, una strategia formativa essenziale per incrementare le capacità di leadership in una logica diffusa seguita dallo sviluppo di competenze che favoriscono la spinta innovativa.

Per acquisire la leadership diffusa, oggi, è necessario incentivare lo sviluppo personale (lo ha affermato il 58% degli intervistati), valorizzare la diversità (61%), favorire la cooperazione (62%), creare una dinamica caratterizzata dal Social Sharing/Learning (29%) e mostrando apertura verso nuove idee (77%). Gli studi internazionali Cegos hanno individuato 7 competenze chiave di leadership:

  • Innovazione – promuovere l’autonomia di pensiero, incoraggiare gli altri a sperimentare;
  • Agilità – gestire l’incertezza, cogliendo e interpretando anche i segnali deboli;
  • Autenticità – essere accessibili, autentici e accoglienti;
  • Umanizzazione – porre l’uomo alla guida del processo, controllando la spinta verso la digitalizzazione;
  • Adattabilità – essere flessibili per individuare punti di forza e valorizzare la diversità dei collaboratori, trasformandola in energia e convergenza sul piano dei risultati;
  • Umiltà – riconoscere e sviluppare il talento altrui a vantaggio della squadra;
  • Neuroleadership – comprendere l’unicità degli altri in modo profondo.

Il potenziamento delle soft skill si conferma il perno su cui le aziende scelgono di poggiare la propria strategia formativa, anche per garantire la diffusione di logiche di leadership.

Così conclude Emanuele Castellani, CEO di Cegos Italy & Cegos Apac: l leadership non è dunque un pregio innato ma una competenza che si apprende e si sviluppa a più livelli, ed essendo un fattore sul quale si gioca la competitività spetta ai vertici aziendali di potenziarla per valorizzare le individualità e cogliere al meglio le opportunità dietro a ogni sfida.
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