“Spesso gli uomini diventano ciò che credono di essere. Se continuo a dire a me stesso che non sono in grado di fare una determinata cosa, è possibile che io diventi veramente incapace di farla. Al contrario, se credo di poterla fare, acquisirò certamente le capacità per farla anche se al momento potrei esserne sprovvisto.” Gandhi.

Il pensiero positivo

Che cos’è il pensiero positivo? Con questo termine si designa una scuola di pensiero che sostiene il vantaggio di allineare la mente a uno stato di positività, superando gli schemi di pensiero negativi per crearne di nuovi, più ottimisti e sani, al fine di affrontare con fiducia la propria esperienza di vita e raggiungere il benessere psicofisico.

Uno dei principali presupposti su cui si basa la filosofia del pensiero positivo è infatti che i pensieri sono materia viva e creativa, sulla quale l’individuo ha ampia possibilità d’intervento.

La tecnica principale attraverso cui il pensiero positivo è messo in atto è costituita dalle affermazioni, ovvero frasi che contengono in sé le caratteristiche mentali, fisiche e spirituali che l’individuo desidera possedere, oppure, gli eventi che desidera che accadano. Le affermazioni possono essere pronunciate ad alta voce, pensate o anche cantate, portando così attraverso questa costante ripetizione a una lenta riprogrammazione della mente subconscia.

Altre tecniche alternative usate nel pensiero positivo, per rafforzare l’efficacia delle affermazioni, sono la visualizzazione creativa e la meditazione.

Le due correnti del pensiero positivo

Si possono individuare due correnti principali all’interno di coloro che sostengono il pensiero positivo.

La prima è di impronta più psicologica e pone l’accento soprattutto sul processo di riprogrammazione del subconscio. Tra gli esponenti più noti di questa corrente si può citare la psicologa tedesca residente nel Regno Unito Vera Peiffer.

La seconda invece parte da principi di tipo metafisico e spirituale e ha il suo esponente di spicco nella statunitense Louise Hay. Questa corrente deriva direttamente dal movimento del New Thought, che per primo formulò il principio di quella che venne denominata “preghiera affermativa”. In questo approccio ogni nostro pensiero in ogni istante crea la nostra realtà e quello che pensiamo oggi creerà la nostra realtà di domani.

Affermare ciò che vogliamo e riprogrammare i propri pensieri diventa quindi la chiave per allinearsi con le leggi dell’universo e ottenere quello che desideriamo dalla vita.

La diretta conseguenza di queste scuole di pensiero è che l’immaginazione, talvolta, è più importante della conoscenza.

Il pensiero positivo può ridurre anche la letargia fisica causata dallo stress o dall’ansia, e cause a sua volta di performance inferiori alle aspettative.

L’esempio di Roger Bannister

Roger Bannister, ex atleta britannico che per primo arrivò a correre un miglio in meno di quattro minuti, è un ottimo esempio del potere del pensiero positivo.

Prima della sua impresa nel 1954, battere la soglia dei quattro minuti sembrava impossibile.

Quando Bannister dimostrò a tutti che non lo era, molti altri corridori, consapevoli della sua fattibilità, riuscirono a correre un miglio in meno di quattro minuti.

Bannister mostrò moltissima dedizione e impegno al suo sport, continuando ad autospronarsi ogni volta che sentiva di non aver corso secondo i suoi standard, come nelle Olimpiadi del 1952.

Anni di pensiero positivo e di resistenza mentale gli permisero di conseguire numerosi successi nella sua vita.

Conclusioni

Infine, pensare positivamente significa che, una volta scelta una linea d’azione, ci si impegna a seguirla fino alla fine credendo fermamente che questa e, conseguentemente chi la segue, avrà successo. Proprio come con le tecniche di meditazione, più volte si mette in pratica il pensiero positivo, più sembrerà naturale e migliori saranno i risultati ottenuti.

Scegliendo e amalgamando le diverse tecniche sulla base delle proprie inclinazioni, la parola o la frase scelta diverranno un rinforzo positivo alla determinazione e coraggio nel raggiungimento di sé.

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