Esistono delle norme tecniche di riferimento quando si parla di scaffalature metalliche. Due di queste (UNI EN 15512:2009 e UNI EN 15620:2009) prendono in considerazione la progettazione di sistemi di stoccaggio statici di acciaio e di scaffalature porta-pallet. La UNI EN 15629:2009 e la UNI EN 15635:2009, invece, si occupano dell’uso e della manutenzione.

Le norme UNI En 15629 e UNI EN 15635

La norma UNI EN 15629 stabilisce che l’utilizzatore ha la responsabilità di sottoporre le scaffalature a verifiche ispettive periodiche in modo da assicurare che ogni danno occorso sia riparato e che ogni componente danneggiato sia sostituito con nuove parti identiche dello stesso produttore.

La norma UNI EN 15635 stabilisce che l’utilizzatore dovrebbe considerare che regolari verifiche della struttura della scaffalatura devono essere effettuate durante l’arco di vita della stessa. La verifica deve essere effettuata da un tecnico esperto ad intervalli non superiori ai 12 mesi. Al termine dell’ispezione deve essere rilasciato un resoconto scritto con le osservazioni e gli interventi necessari per ridurre al minimo i rischi. In tale resoconto viene riportata la valutazione e la classificazione dei danni suddivisa in 3 livelli:

  • Livello di danno verde: i componenti della scaffalatura sono sicuri e idonei all’uso, all’azienda è richiesto un semplice monitoraggio della struttura e un controllo dopo 12 mesi;
  • Livello di danno giallo: è necessario un rapido intervento, entro e non oltre 30 giorni, per sostituire i componenti danneggiati, la scaffalatura deve essere temporaneamente scaricata in vista dell’intervento locale proposto;
  • Livello di danno rosso: segregare, mettere in sicurezza l’area e scaricare immediatamente la scaffalatura per eseguire l’intervento suggerito immediatamente.

Il documento rilasciato costituisce la prova della regolare verifica e corretta manutenzione delle scaffalature, pertanto deve essere conservato dall’azienda ed esibito nel caso di ispezioni da parte dell’autorità competente.

L’azienda deve anche nominare e preparare adeguatamente una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio (PRSES). Generalmente tale figura è interna all’azienda e ha il compito di effettuare dei controlli visivi (ad es. settimanalmente) e controlli un po’ più approfonditi (ad es. ogni 6 mesi) per rilevare eventuali problemi.

Le scaffalature metalliche devono essere marcate CE?

Non esiste una direttiva, quindi un obbligo di marcatura CE per le scaffalature metalliche, però in alcuni casi può essere richiesta la marcatura CE per gli elementi utilizzati per costruirla.

Un prodotto di carpenteria metallica, se viene usato in una costruzione (ad esempio un ponte o un edificio), è sottoposto alla normativa europea per la libera circolazione (Regolamento 305/2011 “Prodotti da costruzione”) e alla marcatura CE quando il prodotto stesso è parte della struttura dell’opera o contribuisce alla stabilità della stessa.  È il caso dei prodotti di carpenteria strutturale che vengono regolati da norme armonizzate secondo il Regolamento 305/2011.

In alcuni casi il prodotto di carpenteria metallica deve essere soggetto alla marcatura CE ai sensi della norma EN 1090.Un modo per capire se tale prodotto è soggetto alla marcatura CE (ai sensi della norma EN 1090) è il seguente: se togliendo il prodotto dall’opera si pregiudica la stabilità e la resistenza dell’opera stessa o di una sua parte allora è necessaria la marcatura CE per il componente. È il caso di una scaffalatura industriale che sorregge il tetto o le pareti del locale o del magazzino in cui è installata. Deve però essere effettuata in questo caso una valutazione specifica caso per caso.

Diverso è il caso (ad es.) delle scaffalature “automatizzate” che, rientrando nella definizione di macchine, sono soggette a marcatura CE nonchè ai requisiti di sicurezza imposti dalla norma EN 15095.

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