Con il nuovo articolo 13 del D.Lgs. 81/2008 ora l’ Ispettorato nazionale del lavoro (INL) si affianca alle Aziende sanitarie locali (Asl) nella vigilanza sull’applicazione delle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

l 27 luglio scorso la Conferenza Stato-Regioni ha sancito un Accordo sulle “Indicazioni operative sull’attività di controllo e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

Al suo interno i criteri e principi di riferimento per INL e ASL nello svolgimento dell’attività ispettiva alla luce delle novità introdotte dal Decreto Fiscale convertito (decreto-legge 21 ottobre 2021, n.146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215).

Cosa prevede l’Accordo? 

  • stabilisce regole e principi per il coordinamento nella programmazione e nell’attività delle Regioni/ASL e dell’INL;
  • definisce i concetti di vigilanza integrata, coordinata e congiunta e indica i casi in cui vanno svolte per settori di attività;
  • per l’edilizia, richiede che le circolari con indirizzi operativi e procedurali siano emanati congiuntamente da INL e Regioni;
  • annuncia l’impegno del Ministero Salute in alcuni percorsi di formazione sia per le ASL che per l’INL.

Le indicazioni operative e i principi per il coordinamento della vigilanza

Il documento, dedicato al coordinamento della vigilanza “condivide i seguenti principi:

  • definire criteri atti ad assicurare la coerenza e l’uniformità dell’ azione ispettiva, nel rispetto della programmazione già avviata dalle ASL, consentendo di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili, sulla base di priorità di intervento;
  • individuare i settori merceologici d’intervento prioritari in un contesto di pianificazione su più annualità (un arco di tempo triennale, almeno in questa prima applicazione), in coerenza con le pianificazioni di medio termine già approvate;
  • individuare criteri e principi dell’azione di controllo, demandando al livello locale la libertà attuativa misurata sulle risorse, sulle disponibilità e sulle scelte di programmazione già fatte dalle Regioni;
  • valorizzare le buone prassi e i documenti di indirizzo già in essere e le sperimentazioni che i diversi territori potranno sviluppare in un quadro di principi nazionali;
  • definire i criteri di monitoraggio delle attività, ovvero dei controlli e delle imprese controllate, nonché dei provvedimenti irrogati, al fine di garantire rilevazioni, che la norma afferisce a più contesti e più soggetti istituzionali, coerenti;
  • valutare ipotesi di interventi di vigilanza per il contrasto al caporalato, in attuazione del Piano Nazionale di contrasto al sommerso;
  • prevedere linee d’indirizzo relative a percorsi “professionalizzanti” in congiunta per il personale ispettivo, con l’obiettivo di facilitare il coordinamento e l’integrazione nelle attività ispettive, nonché condividere l’impegno comune a dare attuazione alle iniziative e campagne UE e internazionali;
  • applicare la programmazione e il coordinamento della vigilanza, in questa prima fase, al comparto edilizia (es. definizione delle priorità di intervento, utilizzo congiunto banche dati notifiche, scambio informazioni di attività)”.

Tipologie di vigilanza sui luoghi di lavoro

TIPOLOGIA DI VIGILANZA Vigilanza integrata Vigilanza coordinata Vigilanza Congiunta
DESCRIZIONE la vigilanza realizzata contestualmente nella medesima azienda dal personale dall’ASL per gli aspetti di salute e sicurezza e dal personale ispettivo dell’INL per gli aspetti giuslavoristici; la vigilanza che i due Enti effettuano separatamente in aziende e momenti diversi, con condivisione successiva al primo accesso al fine di evitare duplicazioni degli accertamenti e con registrazione degli accertamenti su piattaforme tecnologiche la vigilanza realizzata contestualmente nella medesima azienda in cui gli aspetti in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro sono curati congiuntamente dal personale tecnico dell’ASL e dell’INL (*);
A QUALI SETTORI SI APPLICA EDILIZIA
La Conferenza Stato-Regioni intende valorizzare le buone prassi in essere nel settore e rilevare indicatori di rischio per la sicurezza dei lavoratori, anche tramite l’utilizzo di algoritmi, che dovranno coniugarsi con indicatori di irregolarità dei profili lavoristici, previdenziali e assicurativi.
La vigilanza congiunta per i restanti comparti, oltre l’edilizia, deve esser condotta sulla base di nuovi criteri che sono individuati a recepimento delle novità introdotte dalla legge 215/2021, allo scopo di escludere le sovrapposizioni di competenze.
AGRICOLTURA
La quota di vigilanza integrata sarà definita-quindi sarà variabile – in funzione del singolo contesto territoriale, dovendo essere proporzionata non solo con le specificità di rischio che il territorio esprime, ma altresì con la specifica dotazione di organico di entrambe gli Enti.
LOGISTICA E TRASPORTI  potranno, nel corrente anno, essere oggetto di interventi di vigilanze integrata, ove l’analisi di contesto (come prima espressa) e le programmazioni già definite per il 2022, anche riferite alla prevenzione di taluni rischi, quali quello di patologie da sovraccarico biomeccanico, lo consentano.

(*) Per INL la vigilanza congiunta è residuale e in contrasto con la logica della legge n. 215/2021: va quindi effettuata in condizioni straordinarie, individuate nell’ambito dell’Organismo di coordinamento territoriale e porta con sé criticità quando siano accertate non conformità che determinerebbero l’emanazione di provvedimenti/notizie di reato congiunti, con aggravio amministrativo per entrambi gli Organi.

Attività di formazione del Ministero della Salute

Nelle parti finali del Documento si annuncia il proposito del Ministero della salute, di promuovere e strutturare un percorso formativo per ASL e INL idoneo e appropriato, in vista di un approccio onnicomprensivo della tematica, così da armonizzare le procedure e l’operatività delle due istituzioni.

Il percorso formativo che, nelle intenzioni, potrebbe essere messo in capo ad una regione capofila con eventuale supporto di un network di regioni e U.O. locali e di altre istituzioni centrali quali INAIL e ISS.:

  • potrà essere diversificato rispetto ai differenti target: ruoli apicali delle strutture, ispettori, professionalità tecniche e amministrative di supporto;
  • fornirà a tutti gli attori coinvolti un minimo bagaglio comune e di conoscenze con eventuale approfondimento tematico a seconda della specifica professionalità;
  • porterà ad un percorso “a cascata” di formazione dei formatori
  • avrà un percorso di monitoraggio sia delle attività di formazione per valutarne l’efficacia sia delle attività di vigilanza.

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