Gli infortuni sul lavoro sono una delle principali problematiche per un’azienda. Fare una corretta analisi dei rischi e promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro sono le mosse vincenti per prevenire gli infortuni.

L’INAIL ha evidenziato che solo nel mese di gennaio 2023, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 39.493, 43 delle quali con esito mortale, mentre, le malattie professionali sono aumentate del 44,3%.

Abbiamo approfondito questa tematica nel nostro articolo: “Dati INAIL gennaio 2023: infortuni e malattie professionali”.

Cos’è un infortunio?

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali definisce l’infortunio sul lavoro come: “ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa. Gli elementi integranti l’infortunio sul lavoro sono: la lesione, la causa violenta e l’occasione di lavoro.”

Ad oggi, il costo sociale degli infortuni sul lavoro in Italia è stimato intorno ai 104 miliardi di euro, pari a oltre il 6% del PIL, e il costo medio di un infortunio è di circa 55.000 euro.

Le tipologie di costi degli infortuni

I costi degli infortuni si dividono in 3 categorie: diretti, indiretti e intangibili. La percentuale italiana è rispettivamente dell’8%, 56% e 36%. Analizziamoli insieme:

I costi diretti sono facilmente quantificabili in termini monetari e sono direttamente connessi all’oggetto di costo considerato.

I costi indiretti non sono definiti univocamente e necessitano di altre stime (riduzione della produttività della forza lavoro dovuta all’infortunio, costi di sostituzione per l’assenza del lavoratore infortunato e degli straordinari necessari a recuperare il tempo perso, costo delle attività di indagine, compilazione di verbali e rapporti con le autorità di controllo, costi di retraining nel caso in cui al lavoratore infortunato venga modificata la mansione).

I costi intangibili non rientrano nella contabilità aziendali e sono difficili sia da individuare che da stimare (per esempio danno reputazionale) e spesso richiedono la quantificazione economica di un impatto eminentemente sociale (per esempio dolore e sofferenza morale e psicologica).

Chiaramente il costo maggiormente rilevante per i lavoratori riguarda la perdita della qualità della vita o la morte prematura risultante dagli infortuni o dalle malattie.

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