I DMS da sovraccarico biomeccanico sono molto diffusi tra lavoratrici e lavoratori e costituiscono una delle principali cause di assenza per malattia in molte attività.

La valutazione dei rischi è uno dei pilastri fondamentali di qualsiasi intervento di prevenzione a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per quanto riguarda i rischi da sovraccarico biomeccanico, “gli aspetti legati alla movimentazione manuale dei carichi (sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico)” sono trattati “specificamente nel Titolo VI e nell’Allegato XXXIII” del D.Lgs. 81/2008.

Quest’ultimo evidenzia “un aspetto di fondamentale importanza ai fini della valutazione del rischio (nella fattispecie connesso alla movimentazione manuale dei carichi)”.

Il comma 3 dell’articolo 168 “contiene, come novità assoluta rispetto al passato (ed anche, in generale, come tecnica legislativa), un riferimento relativo alle norme tecniche e ad altri strumenti di indirizzo così formulato: “Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida”.

Dunque, “il legislatore ha voluto integrare le previsioni generali della norma ‘primaria’ con indicazioni più dettagliate per la valutazione e gestione del rischio provenienti da altre fonti quali le norme tecniche e gli altri strumenti di indirizzo secondo una precisa gerarchia delle stesse (prima le norme tecniche, ove applicabili, e poi, nel caso, gli altri atti di indirizzo)”.

Sovraccarico, movimentazione e posture: norme tecniche di riferimento

La norma tecnica è, secondo il D.Lgs.81/2008, una “specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale (ad es. ISO), da un organismo europeo (ad es. CEN) o da un organismo nazionale (ad es. UNI) di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria”.

Nel caso della movimentazione manuale dei carichi le norme tecniche di riferimento sono quelle, pubblicate anche da UNI in versione italiana, della serie ISO 11228 e più precisamente:

  • UNI ISO 11228-1: Ergonomia – Movimentazione manuale Parte 1 – Sollevamento e Trasporto.
  • UNI ISO 11228-2: Ergonomia – Movimentazione manuale Parte 2 – Spinta e Traino.
  • UNI ISO 11228-3: Ergonomia – Movimentazione manuale Parte 3 – Movimentazione di bassi carichi ad alta frequenza.
A queste norme tecniche si può poi aggiungere “la norma UNI EN 1005-2 (Sicurezza del macchinario; Prestazione fisica umana: movimentazione manuale di macchinario e di parti componenti il macchinario) che, però, è norma europea armonizzata ‘cogente’ ai fini dell’applicazione della cosiddetta ‘Direttiva Macchine’ (recepita in Italia con D.Lgs. 17/2010)”.

Si segnala che nel caso del sovraccarico biomeccanico da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori “la principale norma tecnica di riferimento è la UNI ISO 11228-3 ma può essere parimenti considerata anche la norma UNI EN 1005-5 (Sicurezza del macchinario – Prestazione fisica umana – Parte 5: Valutazione del rischio connesso alla movimentazione ripetitiva ad alta frequenza) che comunque non è considerata norma armonizzata ‘cogente’”.

Mentre nel caso delle posture di lavoro “norme tecniche di riferimento sono la UNI ISO 11226 (Ergonomia – Valutazione delle posture statiche di lavoro) e la UNI EN 1005-4 (Sicurezza del macchinario – Prestazione fisica umana – Parte 4: Valutazione delle posture e dei movimenti lavorativi in relazione al macchinario); va segnalato che quest’ultima tuttavia è norma armonizzata ‘cogente’ ai fini dell’applicazione della ‘Direttiva Macchine’”.

Sovraccarico biomeccanico: technical report e novità normative

Nel 2014, l’ISO (International Organization for Standardization) “ha pubblicato un Technical Report (ISO TR 12295) per una migliore, coerente e più diffusa applicazione delle norme ISO fin qui citate (serie ISO 11228 e ISO 11226)”.
Il Technical Report, che ha un “carattere del tutto informativo”, “fornisce indicazioni per operare standardizzate ‘identificazioni del pericolo’ (attraverso apposite ‘key-questions’) e ‘valutazioni veloci’ (‘quick assessment’)”.

Questa, infatti, è “la parte di maggiore interesse per un utilizzo nelle PMI e in alcuni settori di ‘difficile applicazione’ delle norme. In 3 differenti annessi poi, per utilizzatori già esperti, lo stesso orienta ad un uso più circostanziato dei metodi e strumenti già identificati nelle 3 norme della serie ISO 12228”.

Nello stesso periodo l’ISO “ha pubblicato anche un altro interessante Technical Report (ISO TR 12296) dedicato interamente alla gestione del rischio connesso alla movimentazione manuale delle persone nel settore dell’assistenza sanitaria”.

Si segnala, inoltre, che nell’ottobre 2021, l’ISO ha redatto “una versione profondamente aggiornata di ISO 11228 parte 1 (relativa al sollevamento, abbassamento e trasporto) in sostituzione dello standard pubblicato nel 2003”.

Infine, si ricorda che nel giugno del 2021, l’ISO ha stilato anche “un interessante TR (ISO TR 23476) dal titolo ‘Ergonomics – Application document for International Standards (ISO 11228-1, ISO 11228-2 and ISO 11228-3), static working postures (ISO 11226) and ISO TR 12295 in the agricultural sector’ completamente dedicato alla gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico nel settore dell’agricoltura”. Parallelamente “è stata attivata la procedura per la pubblicazione di un analogo TR dedicato al settore della edilizia civile”. 

Hai bisogno di aiuto nella valutazione dei rischi per la tua azienda?
Affidati ai nostri consulenti esperti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Altri articoli della stessa categoria