Sono ancora troppi gli incidenti gravi e mortali causati dai ribaltamenti dei mezzi di lavoro. Spesso alla base di questi infortuni, oltre all’assenza di buone prassi e di idonei dispositivi, c’è anche la sottovalutazione del rischio di perdita di stabilità…

Esaminiamo un infortunio

Un lavoratore alla guida di un carrello elevatore a forche trasferisce balle di rifiuti solidi urbani dagli autocarri ai vagoni ferroviari.

Nell’effettuare la manovra di curvatura della marcia del carrello elevatore per depositare nel vagone ferroviario una balla dal peso di circa 10 quintali, il carrello si ribalta sul lato sinistro ed il lavoratore viene sbalzato fuori dal posto di guida: il lavoratore non indossa la cintura di sicurezza e finisce sotto il carrello elevatore rimanendone schiacciato.

L’incidente “è stato causato da diversi fattori quali: eccessiva velocità del carrello, brusca manovra di sterzata, gomme lisce del carrello, carico trasportato in posizione troppo elevata”.

Questi i fattori causali rilevati nella scheda (INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi)

  • “mancato uso della cintura di sicurezza di cui era fornito il carrello elevatore”;
  • “carrello elevatore con gomme lisce”;
  •  l’infortunato “mentre trasporta il carico in posizione troppo elevata, a velocità elevata, sterza bruscamente”.

Anomalie dispositivi di sicurezza riscontrati

Un documento Informo/Inail “ Il ribaltamento dei mezzi – Scheda 4” segnala che, per tutte le attrezzature di lavoro, riguardo ai dispositivi di sicurezza dei mezzi “emergono essenzialmente due situazioni: apparati presenti ma non utilizzati dagli operatori (nel 33% dei ribaltamenti analizzati) oppure del tutto o in parte assenti (anomalia riscontrata nel 65% dei ribaltamenti)”.

E per il primo gruppo “si distinguono nello specifico il mancato utilizzo della cintura di ritenzione (44%), della struttura di protezione in caso di ribaltamento (36%) o di entrambi (20%). La causa di tali condotte si rinviene principalmente in una pratica scorretta abituale (40%) ed in una carenza formativa sul relativo utilizzo (24%)”.

Invece per il secondo gruppo (assenza di protezioni sui mezzi) si segnala che è ancora elevata “la percentuale dei casi in cui mancavano entrambi i dispositivi, cintura di sicurezza e struttura di protezione in caso di ribaltamento (35%)”.

Infine – continua la scheda – “un dato caratterizza i ribaltamenti: nel 57% delle dinamiche sono rilevabili due criticità concomitanti, determinate dall’errore di manovra alla guida del mezzo e dall’assenza dei dispositivi di protezione necessari sui mezzi (cinture di sicurezza e sistemi antiribaltamento)”.

Misure specifiche per prevenire il rischio di ribaltamento con i carrelli elevatori:

Mantenere sempre in condizioni ottimali di efficienza i carrelli elevatori, attraverso la necessaria revisione degli organi di lavoro (registro di manutenzione);

I conducenti devono essere adeguatamente informati, formati ed addestrati sui rischi ed il corretto utilizzo dei mezzi, anche in relazione alle condizioni di velocità dello stesso, ai dispositivi per la sicurezza ed ai carichi trasportati e alle attrezzature accessorie eventualmente installate;

Le aree di lavoro in cui i carrelli operano devono essere organizzate adeguatamente attraverso la pianificazione della viabilità aziendale; per quanto tecnicamente possibile, i percorsi dei mezzi devono essere separati da quelli dei pedoni”.

Ricordiamo infine che i sistemi di protezione “si possono adottare, tenendo anche conto delle caratteristiche del ciclo di lavoro svolto, sia dispositivi antiribaltamento, quali ad esempio riduttori di velocità in curva oppure sistemi di blocco dell’oscillazione dell’assale sterzante per il mantenimento della stabilità, sia soluzioni di ritenuta del conducente nel volume di sicurezza quali ad esempio cinture di sicurezza, cabine chiuse, barriere o cancelletti laterali”.

I TUOI LAVORATORI SONO CORRETTAMENTE FORMATI?  

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