Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL tra gennaio e ottobre sono state 421.497 (-21,1%), in diminuzione le patologie di origine professionale denunciate (-28,3%). I dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza Covid-19.

Premessa:

Il confronto tra i primi 10 mesi del 2020 e del 2019 risente principalmente di alcuni fattori che stanno fortemente condizionando l’andamento infortunistico dell’anno in corso: ai fini del contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus, la sospensione su tutto il territorio nazionale, tra il 9 marzo e parte del mese di maggio di quest’anno, di ogni attività produttiva considerata non essenziale, la contemporanea chiusura dei plessi scolastici e la difficoltà incontrata dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown, che si stanno tuttavia rivelando determinanti solo per il calo delle denunce d’infortunio in complesso, e l’inclusione, a partire dalla rilevazione dello scorso marzo, delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere, alle quali sono dedicati specifici comunicati, che sta avendo però un impatto significativo solamente sull’andamento dei decessi finora registrati, che risultano per questo motivo in deciso aumento, e i cui effetti si potranno valutare solo a consolidamento dei dati a fine anno.

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di ottobre sono state 421.497, circa 113mila in meno rispetto alle 534.314 dei primi 10 mesi del 2019 (-21,1%). Il calo si è registrato nonostante la presenza, nel 2020, delle denunce di infortunio sul lavoro a seguito dei contagi da Covid-19, che rappresentano circa il 16% del totale delle denunce di infortunio pervenute da inizio anno.

I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 451.779 a 369.688 (-18,2%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che registrano un calo percentuale più sostenuto, pari al -37,2%, da 82.535 a 51.809.

Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi 10 mesi del 2020 è diminuito del 13,0% nella gestione Industria e servizi (dai 420.625 casi del 2019 ai 365.837 del 2020), del 19,7% in Agricoltura (da 27.947 a 22.444) e del 61,3% nel conto Stato (da 85.742 a 33.216).

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi 10 mesi di quest’anno sono state 1.036. Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia già un aumento di 140 casi rispetto agli 896 registrati nello stesso periodo del 2019 (+15,6%). L’incremento è influenzato dai decessi avvenuti e protocollati al 31 ottobre 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo, che rappresentano circa un terzo dei decessi denunciati all’Inail da inizio anno.

A livello nazionale, rispetto ai primi 10 mesi dell’anno scorso, si registra una riduzione solo degli infortuni mortali in itinere, che sono passati da 242 a 176 (-27,3%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 654 a 860 (+31,5%). L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi (da 761 a 907 denunce) e il conto Stato (da 16 a 35), mentre l’Agricoltura ha registrato 25 casi in meno (da 119 a 94).

Al 31 ottobre risultano nove incidenti plurimi avvenuti nei primi 10 mesi del 2020, per un totale di 18 decessi. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi avvenuti tra gennaio e ottobre erano stati 16, con 34 casi mortali denunciati (24 dei quali stradali).

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 10 mesi del 2020 sono state 36.619, 14.436 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (-28,3%).

Nei primi 10 mesi del 2020 si sono rilevate diminuzioni delle denunce nell’Industria e servizi (-26,8%, da 40.989 a 30.006 casi), in Agricoltura (-34,5%, da 9.530 a 6.241) e nel conto Stato (-30,6%, da 536 a 372). Dall’analisi territoriale emergono cali delle patologie denunciate in tutte le aree del Paese: -41,6% nel Nord-Ovest, -30,8% nel Nord-Est, -22,7% al Centro, -29,1% al Sud e -24,6% nelle Isole.

In ottica di genere emerge un calo di 10.297 denunce di malattia professionale per i lavoratori, da 37.255 a 26.958 (-27,6%), e di 4.139 per le lavoratrici, da 13.800 a 9.661 (-30,0%). Il decremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (passate da 47.502 a 34.117, pari a un calo del 28,2%), sia quelle di comunitari (da 1.200 a 860, -28,3%) ed extracomunitari (da 2.352 a 1.642, -30,2%).

Le prime tre malattie professionali denunciate tra gennaio e ottobre di quest’anno continuano a essere, nell’ordine, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (22.745 casi), del sistema nervoso (4.068) e quelle dell’orecchio (2.369), seguite dalle malattie del sistema respiratorio (1.488) e dai tumori (1.313). Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.

Fonte: Open data INAIL

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