Le verifiche periodiche degli impianti elettrici sono un passaggio essenziale per garantire la sicurezza sul lavoro e il rispetto delle normative vigenti. Secondo il DPR 462/01, il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare controlli regolari sugli impianti di messa a terra, sui dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e sugli impianti in ambienti a rischio di esplosione. Questo articolo esplora in dettaglio gli obblighi, gli step per la messa a norma e le categorie soggette a verifica.

Tutti i datori di lavoro con almeno un lavoratore sono tenuti per legge a garantire la sicurezza degli impianti elettrici aziendali. Gli obblighi principali includono:

• Denuncia degli impianti di messa a terra e scariche atmosferiche tramite il portale CIVA dell’INAIL.
• Affidamento delle verifiche periodiche a Organismi Abilitati, ASL o altri enti autorizzati.
• Comunicazione all’INAIL dell’Organismo incaricato per l’esecuzione delle verifiche.

Questi obblighi si applicano a tutte le aziende con lavoratori subordinati o equiparati, compresi i soci lavoratori.

Le verifiche periodiche degli impianti elettrici servono a:

• Assicurare che l’impianto sia in buono stato di conservazione e funzionamento.
• Rilevare eventuali deterioramenti o anomalie tecniche tramite controlli visivi e strumentali.
• Verificare componenti chiave come differenziali, resistenza dell’isolamento e impianti di messa a terra.

In caso di modifiche significative all’impianto, è obbligatorio effettuare una verifica straordinaria per certificare il nuovo stato dell’impianto.

Il datore di lavoro deve denunciare l’impianto elettrico tramite il portale CIVA, ricevendo un numero di matricola per ciascun impianto soggetto a verifica.

Le verifiche periodiche devono essere affidate a un Organismo Abilitato, scelto dal datore di lavoro o indicato dall’INAIL.

Una volta selezionato l’Organismo Abilitato, il datore di lavoro deve comunicarne il nominativo all’INAIL tramite l’applicativo CIVA.

Le verifiche periodiche degli impianti elettrici includono quattro aree principali:

1. Dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche (Area 1).
2. Impianti di messa a terra fino a 1.000V (Area 2).
3. Impianti di messa a terra oltre 1.000V (Area 3).
4. Impianti elettrici in ambienti a rischio di esplosione (Area 4).

Ogni area richiede controlli specifici per assicurare la conformità alle normative vigenti.

La periodicità delle verifiche dipende dalla tipologia di impianto e dal livello di rischio associato:

• Ogni 2 anni:
  • Impianti di messa a terra e scariche atmosferiche in locali medici, cantieri e luoghi a rischio incendio.
  • Impianti elettrici in ambienti con pericolo di esplosione.
• Ogni 5 anni:
  • Impianti di messa a terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche in ambienti a rischio normale.

Il costo delle verifiche è regolamentato dal tariffario unificato ISPESL, che stabilisce importi uniformi a livello nazionale.

Le verifiche sono regolate da:

• D.P.R. 462/01.
• Decreto Milleproroghe (Art. 36, DL 162/19).
• Norme CEI: CEI 64-8, CEI 64-14, CEI 31-34, CEI 81-10/3.

Queste norme definiscono i requisiti tecnici e organizzativi per garantire la sicurezza e la conformità degli impianti elettrici.

Se hai bisogno di supporto per gestire le verifiche periodiche degli impianti elettrici, Scanavino & Partners è qui per aiutarti. Offriamo:

• Assistenza per la denuncia e immatricolazione degli impianti tramite CIVA.
• Coordinamento con Organismi Abilitati per verifiche periodiche e straordinarie.
• Soluzioni personalizzate per garantire la conformità alle normative.

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Dott. Stefano Scanavino